Una volta compreso che la sua strada era quella della scoperta del sesso in tutte le sue forme (o meglio, la scoperta di sé attraverso il sesso), Eleonora non ha fatto nemmeno finta di farsi convincere ad essere il centro delle serate dei suoi nuovi amici e degli amici degli amici.
Così, quando il titolare dell’autoscuola l’ha invitata a casa sua per una cena con degli amici intimi, lei già conosceva l’obiettivo della serata. Era emozionata, per quella sera sarebbe stata la regina annunciata, corteggiata, desiderata. Cibo, chiacchiere, televisione, musica, vino, tutto questo avrebbe rappresentato solo la preparazione per il suo battesimo da donna apertamente voluttuosa.
La serata durò meno di quanto si aspettasse. I quattro uomini presenti la fecero davvero sentire desiderata. Furono cortesi, maliziosi senza essere volgari, pazienti nell’aspettare il momento giusto. A fine cena iniziarono le carezze e i baci. Dopo un tempo che non mi ha saputo quantificare, s’era trovata presa da due uomini contemporaneamente, sentiva la sua carne sciogliersi sotto il peso ed i colpi di quel gruppo che si muoveva come un gruppo musicale. Pareva tutto progettato a tavolino e al tempo stesso spontaneo.
Tutti coperti dai profilattici, tutti felici di liberarsene prima di venirle in bocca. Un solo giro di giostra per questa volta, così il titolare le comunicò la fine della serata.
Quella fu l’ultima sera da traditrice per Eleonora. Poche ore dopo stava raccontandomi in lacrime quei suoi mesi folli. Capii subito che non chiedeva perdono. Chiedeva di poter vivere quella vita.